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SE VUOI SCRIVERE, DEVI VENDERE IL TUO CUORE… You’ve got to sell your heart… 

heart-140176_1280Nel 1938, F. Scott Fitzgerald dovette esprimere un parere su una storia scritta dalla sua amica Frances Turnbull. Quest’ultima gli inviò un suo manoscritto; era ansiosa di poter avere un giudizio dallo scrittore de Il Grande Gatsby.
Per Fitzgerald non deve essere stato facile. Come non è facile per chi svolge il mio lavoro dover dire a uno scrittore esordiente che la sua “creatura” non è proprio quello che una casa editrice si aspetta. Alcuni capiscono, accettano consigli, si lasciano guidare verso la costruzione di un’opera che abbia un retrogusto più letterario… Altri mettono in dubbio la tua professionalità, altri ancora, dopo aver ricevuto la tua lettera di valutazione negativa, non si fanno più vivi.
È ovvio, l’editor non fa miracoli, non potrà garantire nemmeno che alla fine del lavoro di revisione (line editing o structural editing che sia), il manoscritto verrà pubblicato da qualche casa editrice, ma almeno il testo sarà pressoché presentabile.

Succede spesso che l’editor si rifiuti totalmente di curare l’opera, ma solo perché crede che sia lo scrittore a dover approfondire, a scavare dentro sé stesso, a “vendere il suo cuore”. Ci sono certe cose che un revisore non può fare!

Molti pensano di poter raccontare tutto, di poter scrivere senza metterci le proprie emozioni, come se stessero parlando a un amico del più e del meno senza coinvolgimenti, e invece, è proprio quello il segreto; ce lo dice magistralmente anche Fitzgerald, nella sua lettera di risposta all’amica Frances, qui di seguito:

Cara Frances,
ho letto il tuo racconto attentamente e, Frances, temo che il prezzo per realizzare un lavoro professionale sia molto più alto di quanto tu sia pronta a pagare al momento. Devi vendere il tuo cuore, le tue reazioni più forti, non delle piccole cose di minore importanza che ti sfiorano appena, quelle piccole esperienze che racconteresti a cena. Ciò è vero, in modo particolare, quando inizi a scrivere, quando non hai ancora sviluppato i trucchetti sulla carta degli scrittori interessanti, quando non hai alcuna tecnica, la quale necessita di tempo per essere acquisita. Quando, in breve, hai solo le tue emozioni da vendere.

Questa è l’esperienza di ogni scrittore. Per Dickens fu indispensabile mettere in Oliver Twist l’accorato risentimento, che l’ha perseguitato per l’infanzia intera, del bambino maltrattato e che ha sofferto molti patimenti. Le prime storie di Hemingway di Nel nostro tempo scavano in tutto quello che lui ha sempre sentito e conosciuto. In Di qua dal paradiso, ho scritto di una storia d’amore che sanguinava tanto vivamente quanto la ferita sulla pelle di un emofilo.
Il dilettante vedendo come il professionista, che ha imparato tutto quello che il primo imparerà sulla scrittura, può prendere una situazione triviale come per esempio le reazioni più superficiali di tre ragazze senza carattere e renderle brillanti e affascinanti – il dilettante pensa di poter fare lo stesso. Ma il dilettante può solo mettere in pratica la propria abilità per trasferire le proprie emozioni a un’altra persona attraverso degli espedienti tanto disperati e radicali come quello di strappare dal proprio cuore la prima e tragica storia d’amore e metterla sulle pagine perché tutti la vedano.
Questa è, in ogni caso, la quota d’ammissione. Che tu sia preparata a pagarla, o che questa coincida o si contrapponga alla tua attitudine su cosa sia “accettabile”, sei tu a doverlo decidere. Ma la letteratura, persino quella meno seria, non accetterà nulla di meno da un neofita. È una di quelle professioni che richiede le “opere”. Non ci si interesserebbe affatto a un soldato se questo fosse solo un po’ coraggioso.
Alla luce di tutto ciò, non mi sembra il caso di spendere del tempo per analizzare perché il tuo racconto non è vendibile, ma sono troppo legato a te per poterti prendere in giro sulla questione, come si tende a fare alla mia età. Se decidessi di raccontare le tue storie, nessuno ne sarebbe più interessato del
Tuo vecchio amico,
F. Scott Fitzgerald

Ps: potrei dire che la scrittura è scorrevole e piacevole, e alcune pagine sono davvero appropriate e convincenti. Hai il talento – che è l’equivalente del soldato che ha i giusti requisiti fisici per poter entrare nell’Accademia Militare.

IL TESTO ORIGINALE DELLA LETTERA
(Source: F. Scott Fitzgerald: A Life in Letters)

November 9, 1938

Dear Frances:

I’ve read the story carefully and, Frances, I’m afraid the price for doing professional work is a good deal higher than you are prepared to pay at present. You’ve got to sell your heart, your strongest reactions, not the little minor things that only touch you lightly, the little experiences that you might tell at dinner. This is especially true when you begin to write, when you have not yet developed the tricks of interesting people on paper, when you have none of the technique which it takes time to learn. When, in short, you have only your emotions to sell.

This is the experience of all writers. It was necessary for Dickens to put into Oliver Twist the child’s passionate resentment at being abused and starved that had haunted his whole childhood. Ernest Hemingway’s first stories “In Our Time” went right down to the bottom of all that he had ever felt and known. In “This Side of Paradise” I wrote about a love affair that was still bleeding as fresh as the skin wound on a haemophile.

The amateur, seeing how the professional having learned all that he’ll ever learn about writing can take a trivial thing such as the most superficial reactions of three uncharacterized girls and make it witty and charming—the amateur thinks he or she can do the same. But the amateur can only realize his ability to transfer his emotions to another person by some such desperate and radical expedient as tearing your first tragic love story out of your heart and putting it on pages for people to see.

That, anyhow, is the price of admission. Whether you are prepared to pay it or, whether it coincides or conflicts with your attitude on what is “nice” is something for you to decide. But literature, even light literature, will accept nothing less from the neophyte. It is one of those professions that wants the “works.” You wouldn’t be interested in a soldier who was only a little brave.

In the light of this, it doesn’t seem worth while to analyze why this story isn’t saleable but I am too fond of you to kid you along about it, as one tends to do at my age. If you ever decide to tell your stories, no one would be more interested than,

Your old friend,

F. Scott Fitzgerald

P.S. I might say that the writing is smooth and agreeable and some of the pages very apt and charming. You have talent—which is the equivalent of a soldier having the right physical qualifications for entering West Point.

Articolo di Teresa Madonia

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IL MESTIERE DELL’EDITOR

(di Teresa Madonia)

Chi è l’editor?

L’editor è il professionista che vigila su un libro dalla prima stesura fino alla pubblicazione. Ne valuta il contenuto, ne cura lo stile, ne affina l’espressione, dando coerenza e scorrevolezza alle parole dell’autore.

Fornisce profondità al fulcro della storia e dona verosimiglianza e personalità ai personaggi.

La discrezione è il suo punto di forza. L’editor non si sostituisce all’autore, ma lo aiuta a valorizzare la sua opera, a mettere ordine nel flusso dei suoi pensieri, senza per questo prevaricarli.
L’editor non riscrive, ma suggerisce allo scrittore se e come farlo, nel rispetto delle varie peculiarità dell’opera.

Ogni autore, infatti, è unico ed è proprio l’unicità che rende forte il suo lavoro. Compito dell’editor è anche quello di insegnargli a perseguirla.

Perchè far revisionare il proprio manoscritto?

Un manoscritto revisionato da un editor letterario ha più probabilità di essere preso in considerazione da una casa editrice.
Le opere non editate, spesso, vengono automaticamente cestinate dagli editori dopo la lettura delle prime pagine.

Perché?
1. perché sono piene di refusi e di errori (l’editing normalmente include la correzione della bozza – proofreading);
2. perché la trama presenta delle incongruenze o dei buchi narrativi;
3. per la mancanza di uniformità redazionale;
4. perché il manoscritto, pur avendo un buon profilo, è scritto con tecniche narrative che difficilmente attirerebbero il lettore.
RISULTATO: la lettura è tutt’altro che piacevole!

Ecco perché la maggior parte degli autori di oggi, soprattutto gli esordienti, si rivolgono a professionisti dell’editing per avere una valutazione dell’opera, prima, e una revisione, poi; ancor prima della presentazione in casa editrice.
Qualsiasi casa editrice seria pretende sia eseguito un accurato editing dell’opera in pubblicazione.

La scheda di valutazione

Valutare un testo significa partire dalla base della narrazione: innanzitutto forma e contenuto e loro interrelazione; ma valutare significa anche capire quanto l’opera possa risultare attuale e appetibile per il pubblico dei lettori.
In una scheda di valutazione si mettono in evidenza i punti di forza dello scritto, le sue potenzialità, ma anche le sue criticità. Tutto ciò con la maggior oggettività possibile.

Due tipi di editing:

– L’editing strutturale
L’editing strutturale si concentra sulla struttura generale del manoscritto.
A. sulla trama: un’opera ha una buona trama se il lettore è invogliato a sfogliare pagina per sapere cosa succederà dopo;
B. sui personaggi: i personaggi devono essere reali, contrassegnati dalla complessità di cui l’uomo è pregno, ma, nello stesso tempo, coerenti (es.: raramente un personaggio cambia atteggiamento dall’oggi al domani, ma tutto deve essere preannunciato). È importante, quindi, creare una buona caratterizzazione del personaggio, per dare più spunti possibili alla trama stessa;
C. sulle scene e sul tema: le scene devono essere costruite nel modo più coerente possibile, rifacendosi all’epoca in cui è ambientata la storia, all’età e alle caratteristiche dei personaggi, al tema principale dell’opera stessa, ecc.
L’editing strutturale rileva, quindi, incoerenze profonde nella struttura e nell’esposizione del manoscritto nella sua globalità.

– Il line editing
Il line editing esamina il testo riga per riga in relazione alla tecnica narrativa: efficacia delle descrizioni, narrazioni, dialoghi e uniformità del punto di vista del narratore.
Durante il line editing, l’editor controlla, inoltre, la forma del manoscritto e corregge refusi o errori vari (proofreading).